In quanti modi può essere riletta la vita di qualcuno che scompare? ‘I naufraghi’ vanno incontro alla loro stessa preziosa insufficienza perché sanno che c’è sempre bisogno di qualcun altro, come le protagoniste del nuovo film di Giovanni Brancale, autore de ‘Il maestro e Margherita’ e ‘Le terre rosse’, presentato nei giorni scorsi al Teatro Cinema ‘La Compagnia’ (Via Cavour 50 r). Una bella partecipazione di pubblico per una serata introdotta e condotta da Ugo Di Tullio, docente di Spettacolo cinematografico e presidente della Italy film investments, con l’autore, l’operatore Francesco Ritondale, l’intervento del consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze Nicola Armentano e la visita di un collega: il regista Domenico Costanzo. La trama: due donne e due storie accomunate dalla stessa voglia di ripartire in un periodo difficile della storia italiana, segnato da quella larga zona d’ombra che sono i femminicidi. Due visioni all’apparenza contrastanti dello stesso universo femminile, parole e silenzi, luci e ombre, donne così diverse nella loro unicità ma accomunate dalla stessa voglia di ripartire in un periodo difficile della storia italiana, quel post Covid che ha segnato come non mai ciascuno di noi. Di grande suggestione le immagini girate nell’area fiorentina di San Salvi, interessata al recupero e al tempo stesso testimone di qualcosa che resta della sua storia.


L’inquadramento spazio-temporale della prima storia, ambientata nell’area ex manicomio parzialmente abbandonato di San Salvi a Firenze, una piccola città nella città stessa, le voci dei personaggi e il bianco e nero del linguaggio cinematografico, si contrappongono e si fondono con l’infinito della seconda storia, il silenzio che pervade la scena e i colori della natura circostante.
I personaggi si intrecciano volutamente tra le due parti del film, per sottolineare la convinzione che in vicende apparentemente votate al naufragio si può trovare un filo di speranza comune, una traccia di luce che non fa soccombere e guardare avanti, oltre le sconfitte vere e apparenti. Ingresso libero.

Cast: Alisea Batazzi, Emma Novelli, Duccio Mazzocchi, Massimo Grigò, Silvia Frasson, Monica Bauco, Credo Sossou, Giovanni Albertini, Marcello Sbigoli, Simone Castano, Valentina D’Andrea, Luigi D’Angelo. Scritto e diretto da Giovanni Brancale. Direttore della fotografia e montaggio: Francesco Ritondale. Fonico di ripresa diretta e missaggio audio: Marco Galardi. Scenografia: Valentina Brancale. Post produzione e coloring a cura di Video Ergo Sum. Gaffer: Giuliano Brancale Organizzazione Generale: Diane Bouvier. Musiche: Francesco Marinello (Penkala). ‘Gloomy Sunday’ interpretato da Linda Berdicchia (canto) e Matteo Ciabini (chitarra).

Giovanni Brancale risiede a Firenze dal 1973. È medico specializzato in pediatria e medicina tropicale.

Fin dai tempi dell’Università si dedica ad attività di animazione per bambini, spettacoli con burattini e video e sviluppa la passione e lo studio per la scrittura e la regia cinematografica.

Nel 2001 scrive e dirige la sua prima opera, ‘In Nomine’, una trilogia composta da ‘Salvatore Rabbunì’ girato nel 2001 (dramma- 60 min.), ‘La Formula’ nel 2003 (dramma -50 min.) e ‘Nel nome del padre’ nel 2005(dramma-60 min.).

Nel 2008 gira ‘Il Maestro e Margherita’ (commedia drammatica 120 min.) ispirato al romanzo di Bulgakov’ iniziando una collaborazione importante con il direttore della fotografia Francesco Ritondale.
Il film interamente girato a Firenze ha riscosso un notevole interesse e successo di pubblico e di critica.


Pistoia città del Natale, ecco gli appuntamenti della settimana

Un concerto per ‘raccontare’ la geotermia